LA CONVERSIONE DI SAULO

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Esodo 1: “Dio Predispone tutto”

Ultimo Aggiornamento: 29/05/2011 16:52
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06/05/2011 20:29

Tu sei in Egitto?
Per capire le lezioni spirituali in Esodo per noi, dobbiamo ricordare che nella Bibbia, l’Egitto rappresenta il mondo del peccato. Spesso, è un mondo piacevole, che ha tanti aspetti che attirano l’uomo. Può anche presentare delle dure sofferenze e schiavitù.

In senso simbolico, prima della salvezza, ogni persona si trova nell’Egitto, ovvero, nel mondo lontano da Dio. Come l’Egitto offriva certi apparenti vantaggi e certi piaceri agli Israeliti, così il mondo offre certi apparenti vantaggi e piaceri a noi. In Egitto, c’era abbondanza da mangiare senza doversi affaticare. L’Egitto aveva un sistema religioso molto elaborato. Nel campo della scienza e dell’architettura gli Egiziani erano molto progrediti. Quindi, umanamente, per un uomo che non guarda a Dio, che cerca il suo tesoro nei piaceri del mondo, l’Egitto prometteva tanto.

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Però, Dio chiama gli uomini a lasciare il loro Egitto per venire nella terra promessa, che rappresenta la vita e l’eternità con Dio.

Per natura, l’uomo ama il suo peccato, e non vuole la salvezza. Perciò, spesso, Dio guida le cose in modo da spingere l’uomo a odiare il suo peccato, e a guardare a Dio per la salvezza. Spesso, l’uomo non ascolta Dio finché la sua vita non diventa difficile e dolorosa, come lo era quella degli Israeliti.

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la situazione in Egitto
Tornando al brano di Esodo 1, Dio aveva guidato gli avvenimenti in altri paesi per portare avanti il suo piano. Al tempo in cui erano già successi gli avvenimenti di Esodo 1, Dio aveva fatto diventare gli Ittiti una nazione potente, ed essi erano diventati una minaccia militare per l’Egitto. Considerando che gli Israeliti erano probabilmente più di un milione e abitavano nella zona della frontiera, il nuovo faraone aveva paura che avrebbero potuto allearsi con gli Ittiti, con risultati disastrosi per gli Egiziani. Perciò, decise di cercare di assoggettarli in modo da renderli deboli e ridurne i numero.

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Questo faraone aveva come progetto di costruire delle città piene di grande magazzine per il grano, e quindi, occorrevano tantissimi mattoni. Perciò, decise di ridurre in schiavitù gli Israeliti, costringendoli al duro compito di produrre mattoni. Lo scopo non era solo quello di avere dei mattoni, ma anche di indebolire gli Israeliti e far morire tanti di loro tramite questo duro lavoro.

Per fare mattoni, gli uomini dovevano scavare la dura argilla, lavorarla con le mani e i piedi, e spingerla nelle forme per farla asciugare al sole, e poi, questi mattoni dovevano superare i controlli dei sorveglianti.

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06/05/2011 20:30

Probabilmente tutti i maschi in buona salute dovevano fare questo duro lavoro dall’alba al tramonto. I sorveglianti erano incoraggiati a trattarli duramente, nella speranza che tanti sarebbero morti.

Leggiamo che dovevano anche lavorare nei campi. Uno dei lavori nei campi consisteva nel prendere grandi secchi di acqua dal Nilo per riempire i canali d’irrigazione. Era un lavoro estremamente duro. Nonostante tutto, Dio continuò a farli crescere, e perciò, furono odiati e trattati ancora più duramente dagli Egiziani, come leggiamo nei vv.12-14

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12 Ma quanto più lo opprimevano, tanto più il popolo si moltiplicava e si estendeva; e gli Egiziani nutrirono avversione per i figli d’Israele. 13 Così essi obbligarono i figli d’Israele a lavorare duramente. 14 Amareggiarono la loro vita con una rigida schiavitù, adoperandoli nei lavori d’argilla e di mattoni e in ogni sorta di lavori nei campi. Imponevano loro tutti questi lavori con asprezza. (Esodo 1:12-14 NRV)
Umanamente, tutti questi mezzi avrebbero dovuto sia ridurre le nascite, che far morire tanti uomini. Però, Dio aveva promesso ad Abraamo di moltiplicare i suoi discendenti, e perciò, il faraone, con tutte le sue forze, non riuscì fermare la crescita degli Israeliti, come abbiamo letto nel v.12

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12 Ma quanto più lo opprimevano, tanto più il popolo si moltiplicava e si estendeva; e gli Egiziani nutrirono avversione per i figli d’Israele.
il comandamento alle levatrici
Il faraone, non vedendo i risultati che voleva, decise di ordinare alle levatrici di uccidere di nascosto i maschi che nascevano.

15 Il re d’Egitto parlò anche alle levatrici ebree, delle quali una si chiamava Sifra e l’altra Pua, e disse: 16 «Quando assisterete le donne ebree al tempo del parto, quando sono sulla sedia, se è un maschio, fatelo morire; se è una femmina, lasciatela vivere». 17 Ma le levatrici temettero Dio, non fecero quello che il re d’Egitto aveva ordinato loro e lasciarono vivere anche i maschi. 18 Allora il re d’Egitto chiamò le levatrici e disse loro: «Perché avete fatto questo e avete lasciato vivere i maschi?» 19 Le levatrici risposero al faraone: «Le donne ebree non sono come le egiziane; esse sono vigorose e, prima che la levatrice arrivi da loro, hanno partorito». 20 Dio fece del bene a quelle levatrici. Il popolo si moltiplicò e divenne molto potente. 21 Poiché quelle levatrici avevano temuto Dio, egli fece prosperare le loro case. (Esodo 1:15-21)
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06/05/2011 20:30

Probabilmente, queste due donne avevano sorveglianza tante altre levatrici ebree. Il faraone comandò loro di uccidere i maschi che nascevano. Gli ebrei usavano un particolare tipo di sedia per il parto, e le levatrici avrebbero potuto strangolare i maschi senza essere viste.

Però, queste donne temettero Dio, e non ubbidirono al faraone. Lasciarono vivere i maschi. Certe persone presumono che ciò che esse dissero al faraone fosse una menzogna, però non è assolutamente scritto che fosse una menzogna. Leggiamo:

Le levatrici risposero al faraone: «Le donne ebree non sono come le egiziane; esse sono vigorose e, prima che la levatrice arrivi da loro, hanno partorito»
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06/05/2011 20:31

Ricordiamo che Dio stava sovranamente benedicendo gli Ebrei, e li stava facendo moltiplicare grandemente. Perciò, per mano di Dio, le donne ebree erano veramente vigorose, ed è molto probabile che anche i loro parti fossero molto più facili dei parti normali e, come succede anche oggi in certi casi, esse partorirono con poche doglie, prima ancora che arrivassero le levatrici. Quando poi le levatrici arrivavano, non uccidevano i maschi, perché avevano timore di Dio. Quindi, non dobbiamo assolutamente presumere che abbiano detto una menzogna. Piuttosto, dobbiamo riconoscere la potente mano di Dio.

Dato che le levatrici avevano timore di Dio, furono benedette da Dio.
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Quindi, nonostante le dure condizioni di schiavitù, e poi l’ordine alle levatrici di uccidere i maschi mentre nascevano, Dio continuava a moltiplicare grandemente gli Israeliti, e a farli diventare molto potenti. Neanche gli uomini più potenti del mondo possono ostacolare l’opera di Dio.

il comandamento di uccidere tutti i bimbi maschi
A quel punto, il faraone arrivò ad una decisione ancora più malvagia. Decise di comandare apertamente che tutti i maschi che nascevano dovevano essere uccisi. Esodo 1:22

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Allora il faraone diede quest’ordine al suo popolo: «Ogni maschio che nasce, gettatelo nel Fiume, ma lasciate vivere tutte le femmine». (Esodo 1:22 NRV)
Da quello che leggiamo nel capitolo 2, ovviamente questo ordine fu accompagnato da dei controlli casa per casa, e perciò, alcuni bimbi maschi furono uccisi.

Probabilmente questo comandamento del faraone di gettare tutti i bimbi maschi nel fiume doveva servire sia per ridurre il numero degli Ebrei, sia per cercare le benedizioni del dio del fiume.

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06/05/2011 20:31

Dio stava operando grandemente nel suo popolo, facendoli moltiplicare nonostante tutti gli impegni di faraone. Però, Dio stava anche permettendo loro di soffrire duramente. La loro vita era piena di amarezza e tristezza. Tutto questo serviva, per prepararli ad ubbidire alla chiamata di Dio di lasciare il loro Egitto e seguire Dio.

Conclusione
O amici, il mondo, il nostro Egitto, non può mai soddisfare il cuore dell’uomo. L’uomo è stato creato a immagine di Dio, è stato creato per avere comunione con Dio. Invece, essendo ora pieno di peccato, è fortemente attirato da quello che il mondo offre. Tutte queste cose impediscono di vedere la gloria di Dio e la meravigliosa benedizione di vivere in comunione con Dio, ora e per tutta l’eternità.

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06/05/2011 20:32

Quanto è sbagliato cercare la nostra soddisfazione nelle cose materiali come gli Israeliti l’avevano riposta nei pesci e i cocomeri, i meloni, i porri, le cipolle e l’aglio. Invece, dobbiamo desiderare la manna da Dio. Le acque del Nilo non possono mai soddisfare la sete della nostra anima, abbiamo bisogno dell’acqua che esce dalla Roccia.

Nel NT, impariamo che la roccia è Gesù Cristo. Egli solo è la fonte dell’acqua viva che soddisfa l’anima. Leggiamo

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06/05/2011 20:32

1 Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, passarono tutti attraverso il mare, 2 furono tutti battezzati nella nuvola e nel mare, per essere di Mosè; 3 mangiarono tutti lo stesso cibo spirituale, 4 bevvero tutti la stessa bevanda spirituale, perché bevevano alla roccia spirituale che li seguiva; e questa roccia era Cristo. (1 Corinzi 10:1-4 NRV)
Dobbiamo scegliere fra le acque del Nilo, in altre parole, l’acqua che il mondo offre, e l’acqua dalla roccia, ovvero, l’acqua che ci dà Cristo Gesù. Non possiamo avere tutte e due. Dobbiamo scegliere.

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06/05/2011 20:32

Finché gli Israeliti non si trovarono in schiavitù, erano contenti di rimanere in Egitto. Fu la loro schiavitù a farli gridare a Dio.

Gesù Cristo ci insegna che chi pecca è schiavo del peccato. Leggiamo le parole di Cristo in Giovanni 6:

31 Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; 32 conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». 33 Essi gli risposero: «Noi siamo discendenti d’Abraamo, e non siamo mai stati schiavi di nessuno; come puoi tu dire: “Voi diverrete liberi”?» 34 Gesù rispose loro: «In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato. (Giovanni 8:31-34 NRV)
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06/05/2011 20:32

La schiavitù del peccato è una dura schiavitù, però, tante persone non si rendono conto di essere schiavi. Per ricevere la salvezza, bisogna riconoscere d’essere schiavi del peccato.

Ad ognuno di noi dico: non guardare indietro, alle cose dell’Egitto, ovvero, non guardare a tutto quello che il mondo offre.

Guarda a Dio, il tuo Creatore, guarda in avanti, alla terra promessa che Dio promette a coloro che Lo seguono con tutto il cuore.

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06/05/2011 20:33

www.aiutobiblico.org/sermoni/02-esodo.html

continua con

Esodo 2:1-22 “La preparazione di Mosè”
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28/05/2011 19:13

Esodo 2:1-22
filename: 02-02-a.doc di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org - Sermone 2 su Esodo, di Marco deFelice, filo principale preso dal libro Exodus di F.B. Meyer, per 8 settembre, 2002
Esodo 2
Stiamo studiando il libro di Esodo, per scoprire alcune delle importanti verità che Dio ha per noi in questo libro.

Nel primo sermone, abbiamo considerato come Dio ha creato l’Egitto in modo che la vita fosse più facile là che in tanti altri paesi, affinché l’Egitto servisse come simbolo del mondo che non cerca Dio. Gli Israeliti vivevano in Egitto, e cominciarono ad essere molto influenzati dalla vita che conducevano là. Perciò, Dio guidò gli eventi in modo che essi fossero resi schiavi dagli Egiziani, al fine di preparare i loro cuori per l’esodo dall’Egitto, per formare una nazione dedicata a Dio.
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28/05/2011 19:17

Il faraone che aveva iniziato a trattare duramente gli Israeliti voleva ridurre il loro numero. Prima, cercò di farlo tramite l’imposizione di una dura schiavitù, però, nonostante questo, Dio continuava a moltiplicarli grandemente. Allora, il faraone cercò di far morire i neonati maschi ebrei per mano delle levatrici, ma esse temevano Dio, e Dio benediceva i parti delle donne Ebree. Infine, il faraone arrivò ad ordinare che tutti i maschi che nascevano dovevano essere uccisi gettandoli nel fiume.

Siamo arrivati a quel punto. Riprendiamo ora a considerare il messaggio di Esodo. Oggi, consideriamo Esodo 2.

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28/05/2011 19:18

la situazione alla nascita di Mosè
Questo capitolo inizia con il racconto della nascita di Mosè. Quando egli nacque, i suoi genitori avevano già due figli, un maschio, Aarone, e poi Miriam, la sorella. Ovviamente solo di recente il faraone aveva ordinato che i bimbi maschi fossero uccisi, poco tempo prima della nascita di Mosè. Dal brano sembra chiaro che tanti bimbi erano stati uccisi, secondo l’ordine del faraone.

Possiamo immaginare l’angoscia della madre di Mosè, quando scoprì di essere incinta. Che terrore, aspettare la nascita del proprio figlio, sapendo che se fosse nato un maschio, sarebbero venuti i soldati Egiziani per ucciderlo. Ci fa pensare alle parole di Gesù in Luca 23:

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