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Esodo 1: “Dio Predispone tutto”

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    00 06/05/2011 20:20
    http://www.aiutobiblico.org/sermoni/02-esodo.html

    Esodo 1
    filename: 02-01-a.doc di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org - Sermone 1 su Esodo, di Marco deFelice, il filo principale preso dal libro Exodus di F.B. Meyer, per 1 settembre, 2002
    Esodo 1
    Oggi, vogliamo iniziare un’avventura che ci porterà a scoprire grandi tesori. Vogliamo iniziare uno studio del libro di Esodo.

    Esodo è il secondo libro dell’Antico Testamento. Fu scritto da Mosè, come tutti i primi cinque libri della Bibbia. È il racconto di come Dio liberò i discendenti di Abraamo dall’Egitto, e poi, li costituì come nazione, prima di portarli nella terra promessa. Però, Esodo è molto più della sola storia della nazione di Israele. Esodo è anche un importantissimo insegnamento sulla persona di Dio, circa il come bisogna avvicinarsi a Lui, e come bisogna adorarLo. In un certo senso, Esodo simbolizza ogni persona che viene salvata. Quindi, il libro di Esodo è un libro attuale anche oggi.
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    00 06/05/2011 20:21
    A una prima lettura, si potrebbe pensare che Mosè sia il protagonista del libro di Esodo. Invece, è Dio il vero protagonista. È il SIGNORE che si serve di Mosè per compiere le sue opere. Dio fece di Mosè un importante TIPO di Cristo. Ricordiamo che la parola TIPO vuol dire una specie di simbolo. Dio guidava gli eventi della vita di Mosè in modo da mostrarci come avrebbe fatto il Messia, il Cristo, che doveva arrivare
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    00 06/05/2011 20:21
    Facciamo qui una piccola parentesi, per aiutarci a capire meglio la Bibbia. Sapete perché queste persone si chiamano Israeliti? In Genesi, leggiamo della volta in cui Giacobbe lottò con l’Angelo del Signore, che probabilmente era il Cristo in forma umana pre-incarnata. In quell’occasione, il SIGNORE diede a Giacobbe il nuovo nome Israele. Per questo, i suoi discendenti vengono chiamati Israeliti. Dopo, anche la terra promessa che Dio diede loro fu chiamata Israele. Quindi, gli Israeliti sono i discendenti di Giacobbe, ovvero, d’Israele.

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    00 06/05/2011 20:21
    Il popolo di Dio fu chiamato figlio di Dio. Secoli più tardi, quando Dio raccontò gli avvenimenti di Esodo tramite il profeta Osea, parlò di Israele come di figlio. Leggiamo:

    «Quando Israele era fanciullo, io lo amai e chiamai mio figlio fuori d’Egitto. (Osea 11:1 NRV)
    Israele, in questo caso, era un tipo di Cristo, perché anche Gesù fu chiamato fuori dall’Egitto. Leggiamo di questo in Matteo 2, in cui i magi sono appena partiti dopo aver onorato il bimbo Gesù a Betlemme.

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    00 06/05/2011 20:22
    13 Dopo che furono partiti, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e restaci finché io non te lo dico; perché Erode sta per cercare il bambino per farlo morire». 14 Egli dunque si alzò, prese di notte il bambino e sua madre, e si ritirò in Egitto. 15 Là rimase fino alla morte di Erode, affinché si adempisse quello che fu detto dal Signore per mezzo del profeta: «Fuori d’Egitto chiamai mio figlio». (Matteo 2:13-15 NRV)
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    00 06/05/2011 20:22
    Non era per caso che Dio chiamò prima il suo popolo, e poi Gesù, fuori d’Egitto.

    Nulla succede per caso. Dio dirige tutto per insegnarci le verità spirituali. Come Dio chiamò Israele fuori dall’Egitto, e poi, chiamò Gesù fuori dall’Egitto, così, simbolicamente, chiama ogni persona che Egli salva fuori dall’Egitto.

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    00 06/05/2011 20:22
    Il mio traguardo in questi sermoni è di aiutarci a comprendere meglio il messaggio principale di Esodo. Più che solamente capire il senso storico, vogliamo anche arrivare a comprendere come le verità di Esodo si applicano alle nostre vite di oggi. Infatti, ogni qualvolta leggiamo la Bibbia solamente per conoscere meglio i fatti storici, abbiamo mancato il vero beneficio. Dobbiamo sempre mirare a capire il senso storico, per poi capire come gli avvenimenti e le verità si applicano alla nostra vita.

    Ora, passiamo a Esodo 1, e cerchiamo di capire le verità principali.

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    00 06/05/2011 20:22
    1 Questi sono i nomi dei figli d’Israele che vennero in Egitto. Essi ci vennero con Giacobbe, ciascuno con la sua famiglia: 2 Ruben, Simeone, Levi e Giuda; 3 Issacar, Zabulon e Beniamino; 4 Dan e Neftali, Gad e Ascer. 5 Tutte le persone discendenti da Giacobbe erano settanta. Giuseppe era già in Egitto. 6 Giuseppe morì, come morirono pure tutti i suoi fratelli e tutta quella generazione. 7 I figli d’Israele furono fecondi, si moltiplicarono abbondantemente, divennero numerosi, molto potenti e il paese ne fu ripieno.
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    00 06/05/2011 20:23
    Se ricordiamo, negli ultimi capitoli di Genesi, Dio aveva gestito gli avvenimenti in modo che prima Giuseppe, e poi gli altri undici figli di Giacobbe andarono a vivere in Egitto. Quindi, per opera di Dio, i discendenti di Abraamo si trovarono in Egitto. Il libro di Esodo inizia circa trecento anni dopo che erano andati in Egitto, e circa cento anni prima dell’Esodo. Quindi, durante questi tre secoli, Dio moltiplicò grandemente gli Israeliti mentre vivevano in Egitto.

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    00 06/05/2011 20:23
    la topografia dell’Egitto
    Prima di andare avanti nel brano, vogliamo fermarci e considerare il paese d’Egitto, in cui questi Israeliti si trovavano. Dobbiamo ricordare che NULLA esiste o succede per caso. Il SIGNORE è onnisciente, e quando creò il mondo, creò tutto in base a quello che avrebbe fatto nel futuro.

    Dico questo, perché capire la geografia e la situazione naturale dell’Egitto è importante per capire l’effetto spirituale che ebbe sul popolo d’Israele, e perché l’Egitto viene usato altrove nella Bibbia per descrivere la vita prima della salvezza, e il mondo senza Dio. Quindi, consideriamo la topografia e il clima dell’Egitto.

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    00 06/05/2011 20:23
    L’Egitto è un paese con una geografia molto insolita, infatti, è stato chiamato il paese più insolito della terra. L’Egitto è per la maggior parte un grande, arido deserto. Però, dal nord al sud, per circa 800 km, c’è una striscia di circa 11 km di larghezza che è verde, piena di vegetazione rigogliosa. Questa striscia di vita in mezzo al deserto è la striscia in cui passa il grande fiume Nilo. La vita d’Egitto è legata saldamente al Nilo.

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    00 06/05/2011 20:23
    Il Nilo è uno dei fiumi più grandi e più importanti del mondo. È lungo più di 6.000 km. La maggior parte della sua acqua viene dalle abbondanti nevicate e piogge dalle montagne e dalle alte pianure dell’Africa centrale. Ogni anno, per circa 100 giorni il Nilo straripa dalle sue rive in Egitto, e deposita molte tonnellate di terra ricca sui campi. Per questo motivo, la terra accanto il Nilo è estremamente fertile e produce abbondantemente, con poco lavoro. Il calendario dell’agricoltura in Egitto è strettamente legato a queste inondazioni annuali del Nilo.
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    00 06/05/2011 20:24
    In tanti altri luoghi nel mondo antico, per poter avere abbastanza da mangiare, l’uomo doveva lavorare tanto. In tanti posti, arare la terra era un lavoro duro e lento. Invece, in Egitto, l’aratro era piccolo, perché era così facile arare che esso non serviva di più.

    Questa situazione permise all’Egitto di diventare una società ricca e molto sviluppata, con gran progresso nell’architettura, nelle scienze, nel campo militare, e in tanti altri campi. Questa è forse la ragione principale per cui l’Egitto diventò un grande impero sotto i faraoni. Mentre altri popoli si affaticarono per sopravvivere, gli Egiziani potevano impegnarsi in tante altre cose.

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    00 06/05/2011 20:24
    Però, quando la vita è molto facile, come lo era in Egitto, spesso essa spinge l’uomo ad un livello morale molto basso. Infatti, se si considera le società dove il clima è molto bello ed è facile avere molto cibo, e si confronta quel tipo di ambiente con posti in cui fa tanto freddo, e dove la sopravvivenza è molto difficile, si scopre che spesso, i posti in cui la vita è più facile hanno una condizione morale molto più bassa.

    Quindi, il Nilo consentiva di produrre tanto cibo con poco lavoro. Era pieno di pesci da mangiare, e vicino alle sue rive c’erano tanti uccelli che servivano da cibo. La terra era molto ricca, e perciò c’era abbondanza di verdure e anche frumento. Infatti, se ricordiamo, quando gli Israeliti si trovavano nel deserto, si lamentavano, parlando di come in Egitto avevano tanto da mangiare. Leggiamo Numeri 15.

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    00 06/05/2011 20:24
    Ci ricordiamo dei pesci che mangiavamo in Egitto a volontà, dei cocomeri, dei meloni, dei porri, delle cipolle e dell’aglio. (Numeri 11:5)
    In Egitto, era facile dire: Mangiamo e beviamo, poiché domani morremo! Cioè, era facile vivere per i piaceri di oggi, senza pensare alle cose eterne.

    L'Egitto era pieno di idolatria, e il falso dio principale era il dio del fiume. Nella Bibbia, l’Egitto è usato come simbolo della malvagità del mondo senza Dio.

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    00 06/05/2011 20:24
    l’influenza sui Israeliti
    Ora, consideriamo come questa società influenzava gli Israeliti. Quando i figli di Giacobbe andarono a vivere in Egitto, a causa della situazione di Giuseppe, furono dato loro il meglio della terra per allevare i loro greggi. Portarono con sé una solida fede nell’unico vero Dio, il Dio di Abraamo, Isaaco e Giacobbe.

    La vita facile e l'idolatria d'Egitto portarono tanti Israeliti a distogliere lo sguardo da Dio, e a dimenticare le promesse che Dio aveva fatto ad Abraamo. Cominciarono a seguire i tanti idoli degli Egiziani. Leggiamo di questo in Ezechiele 20.

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    00 06/05/2011 20:28
    5 “Così parla DIO, il Signore: Il giorno che io scelsi Israele e alzai la mano, per fare un giuramento alla discendenza della casa di Giacobbe, e mi feci loro conoscere nel paese d’Egitto, e alzai la mano per loro, dicendo: «Io sono il SIGNORE, il vostro Dio». Quel giorno alzai la mano, 6 giurando che li avrei fatti uscire dal paese d’Egitto per introdurli in un paese che io avevo cercato per loro, paese dove scorrono il latte e il miele, il più splendido di tutti i paesi. 7 Dissi loro: «Gettate via, ognuno di voi, le abominazioni che attirano i vostri sguardi e non vi contaminate con gli idoli d’Egitto; io sono il SIGNORE, il vostro Dio!» 8 Ma essi si ribellarono a me e non vollero darmi ascolto; nessuno di essi gettò via le abominazioni che attiravano il suo sguardo e non abbandonò gli idoli d’Egitto; allora parlai di voler riversare su di loro il mio furore e sfogare su di loro la mia ira in mezzo al paese d’Egitto. (Ezechiele 20:5-8 NRV)
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    00 06/05/2011 20:28
    Quindi, in Egitto, gli Israeliti imitarono gli Egiziani, e adorarono gli idoli d’Egitto.

    Leggiamo ora Esodo 1:8-14. Gli avvenimenti qui riportati accadono circa tre secoli dopo il tempo di Giuseppe e dei suoi fratelli. Ormai, gli Israeliti erano molto numerosi, a motivo delle benedizioni di Dio.

    8 Sorse sopra l’Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto Giuseppe. 9 Egli disse al suo popolo: «Ecco, il popolo dei figli d’Israele è più numeroso e più potente di noi. 10 Usiamo prudenza con esso, affinché non si moltiplichi e, in caso di guerra, non si unisca ai nostri nemici per combattere contro di noi e poi andarsene dal paese». 11 Stabilirono dunque sopra Israele dei sorveglianti ai lavori, per opprimerlo con le loro angherie. Israele costruì al faraone le città che servivano da magazzini, Pitom e Ramses. 12 Ma quanto più lo opprimevano, tanto più il popolo si moltiplicava e si estendeva; e gli Egiziani nutrirono avversione per i figli d’Israele. 13 Così essi obbligarono i figli d’Israele a lavorare duramente. 14 Amareggiarono la loro vita con una rigida schiavitù, adoperandoli nei lavori d’argilla e di mattoni e in ogni sorta di lavori nei campi. Imponevano loro tutti questi lavori con asprezza. (Esodo 1:8-14 NRV)
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    00 06/05/2011 20:28
    Dio guidò le cose in modo che mentre prima la situazione degli Israeliti era molto facile, a questo punto diventò veramente difficile e dura. Tutto questo era parte del piano di Dio, per preparare i loro cuori per lasciare l’Egitto. Man mano che si avvicinava il tempo della loro partenza dall’Egitto, Dio permetteva alla loro situazione di diventare sempre più difficile, per allontanarli dall’idolatria che aveva riempito la loro vita, e per prepararli a volere la salvezza che Dio stava per offrirgli.

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    00 06/05/2011 20:29
    Il SIGNORE aveva scelto di salvare il suo popolo dall’Egitto perché il suo piano per loro era che diventassero una luce per il mondo. Il popolo di Dio non è stato scelto solamente per godere le benedizioni di Dio, ma soprattutto per essere una luce al mondo, ovvero, per far conoscere il nome del SIGNORE al mondo intero.

    Per compiere questo tramite il popolo di Israele, era necessario che Dio li portasse fuori dall’idolatria, e dalla sensualità, e dalla vita facile dell’Egitto, e che li conducesse alla terra promessa, tra le montagne e il deserto, dove avrebbero conosciuto di più il loro SIGNORE.

    Quindi, era necessario portarli fuori dall’Egitto, ed era necessario fargli capire che l’Egitto non era il posto per loro.

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