LA CONVERSIONE DI SAULO

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La Trinità

Ultimo Aggiornamento: 01/04/2011 09:04
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31/01/2009 18:18

dei TdG
La Trinità
Una dottrina da difendere
di Francesco Pastore
Prima parte

Introduzione

«Il mistero della Santissima Trinità è il mistero centrale della fede e della vita cristiana. E il mistero di Dio in se stesso. E quindi la sorgente di tutti gli altri misteri della fede; è la luce che li illumina. E l'insegnamento più fondamentale ed essenziale nella "gerarchia delle verità" di fede.» - Catechismo Della Chiesa Cattolica, par. 234.

Quanti sono i cristiani consapevoli di questo? A dire il vero ben pochi, vuoi per le difficoltà dell'argomento, vuoi per i pochi testi in circolazione che cercano di rendere comprensibile questa dottrina.

Qualcuno un giorno ha detto: «Nella Chiesa occorrono i manovali del pensiero teologico; ci sono gli ingegneri e gli architetti ma le grandi verità della teologia sono un tesoro chiuso per noi, se non sorgono dei semplici manovali che si danno da fare a mettere su il cantiere: un cantiere non prende vita solo con ingegneri, con gli ingegneri da soli non si fa nulla!» - Andrea Gasparino, Il Mistero Trinitario, Ed. Elledici, 2002.

Da buon "manovale" cercherò quindi di fare un po' di luce sul mistero trinitario. Ho diviso questo lavoro in due parti, nella prima verrà esposta una breve e (spero) chiara sintesi del concetto trinitario, nella seconda parte, siccome ci sono anche gli anti-trinitari, prenderò le difese della dottrina contro una dei gruppi religiosi che più critica questo dogma, i Testimoni di Geova. Essi, a tal proposito, hanno scritto un opuscolo, intitolato Dovreste credere nella Trinità?, per convincere le persone che la Trinità non è un insegnamento biblico. Ritengo molto costruttivo per i credenti conoscere quali sono le obiezioni riportate dagli anti-trinitari e le risposte date dalla Chiesa. Un po' come succede nei dibattiti televisivi: a prescindere dalla bontà degli argomenti, il pubblico, nella sua diversità, riesce quasi sempre a comprendere dove sta la verità. Spero di riuscire nel mio intento.

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La Trinità

«La Trinità è Una. Noi non confessiamo tre dei, ma un Dio solo in tre Persone: "la Trinità consustanziale". Le Persone non si dividono l'unica divinità, ma ciascuna di esse è Dio tutto intero: "Il Padre è tutto ciò che è il Figlio, il Figlio tutto ciò che è il Padre, lo Spirito Santo tutto ciò che è il Padre e il Figlio, cioè un unico Dio quanto natura". "Ognuna delle tre Persone è quella realtà, cioè sostanza, l'essenza o la natura divina"» - Catechismo Della Chiesa Cattolica, par. 253.

«Due dunque sono gli elementi costitutivi o componenti della dottrina trinitaria:

- Un solo Dio, ossia una sola essenza o natura o sostanza divina : una sola Divinità.

- Tre Persone, vale a dire l’Unico Dio si è fatto conoscere come Padre, come Figlio e come Spirito Santo, che sono e vanno dette Persone distinte, aventi tutte e tre la stessa natura, e perciò sostanzialmente uguali.

Le parole Uno e Tre esprimono due concetti diversi. L’Uno è usato in un senso, per indicare cioè l’unica natura o sostanza divina: vi è un Unico Dio. Il Tre è usato in un altro senso, per indicare cioè le Persone divine. Non e questione di matematica: l’uno non equivale a tre! Quindi non è questione di tre dei.» - Nicola Tornese s.j., Trinità amore o falsità?, 1989.

Vi sono molti esempi che ci possono aiutare a comprendere la Trinità. L'illustrazione che ritengo più vicina a quanto detto sopra è quella della similitudine con lo spazio; Peter Hadley così ce la spiega: «Lo spazio è tri-dimensionale; sebbene la lunghezza, la larghezza e l'altezza siano da considerarsi tutte "componenti" dello spazio, ciascuna di essa non è "un terzo" dello spazio. E' vero che possiamo considerare separatamente (perché ognuna è distinta dall'altra), ma né la lunghezza né la larghezza né l'altezza posso esistere indipendentemente l'una dall'altra in ciò che è chiamato "spazio". Ognuna di esse è ugualmente indispensabile nel totale indivisibile. Lo spazio è tre in uno. Ciò che vale per lo spazio può altrettanto valere per l'Iddio trino rivelato nella Bibbia» - Perché hanno lasciato i Testimoni di Geova, Ed. CLC, 1980.

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Nel corso dei primi secoli la Chiesa ha cercato di fare sempre più chiarezza sulla sua fede trinitaria e al tempo stesso di difenderla dal pensiero eretico; questo fu il motivo di fondo dei primi concili. Una sintesi dei primi sei concili ce la fa Giovanni Blandino, nella sua opera L'Unità e Trinità di Dio L'incarnazione, Edizioni ADP, 1998, pp. 16-18:

- Concilio di Nicea (325 d. C.) -
I Conc. ecumenico
Ha definito che Gesù è vero Dio. Il testo del Concilio è costituito dal "credo (o simbolo) di Nicea", dove è detto: "Credo...in un solo Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio unigenito, nato dal Padre, cioè dalla sostanza (o essenza) del Padre, prima di tutti i secoli, Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero, generato non fatto, consustanziale al Padre...". La definizione contro Ario, il quale negava che il Verbo fosse Dio (ammetteva che fosse un essere intermedio tra Dio e gli uomini).

- Concilio di Costantinopoli I (381) -
II Conc. ecumenico

Ha definito che anche lo Spirito Santo è vero Dio. Il testo del Concilio è costituito dal Credo di Nicea con un ampliamento, per cui è detto "Credo Niceno-Costantinopolitano". In esso viene affermato: "Credo... nello Spirito Santo, Signore e vivificante, che dal Padre procede, che con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, che ha parlato per mezzo dei profeti...". La definizione è contro i Macedoniani che negavano la divinità dello Spirito Santo.

- Concilio di Efeso (431) -
III Conc. ecumenico

Ha definito che Gesù è persona divina, è la seconda Persona della SS. Trinità. Maria, quindi è veramente Madre di Dio (Maria ha contribuito alla produzione del corpo di Gesù, non alla produzione della sua anima, e non ha avuto nessun influsso sulla divinità di Gesù.). La definizione è contro Nestorio, Patriarca di Costantinopoli, il quale sosteneva che Gesù è solo una persona umana, ma con una volontà pienamente unita (o conforme) a quella di Dio. Quindi secondo Nestorio, Maria poteva solo essere Madre di Cristo (uomo), ma non Madre di Dio.

- Concilio di Calcedonia (451) -
IV Conc. ecumenico

Ha definito che in Cristo vi è una sola persona: la persona divina del Figlio, e due nature distinte, non mescolate: la natura divina e la natura umana. La definizione è contro il monofisismo di Eutiche, Archimandrita di Costantinopoli, che affermava che in Cristo vi è una sola natura (concepita in vario modo dalle diverse correnti monofisite: una di queste concepiva l'unica natura come una mescolanza delle due nature: la natura umana di Gesù era come una goccia di latte versata nel mare della natura divina).

- Concilio di Costantinopoli II (533) -
V Conc. ecumenico

Ha confermato e precisato la definizione del Concilio di Calcedonia.

- Concilio di Costantinopoli III (680-681) -
VI Conc. ecumenico

Ha definito che ciascuna delle due nature di Cristo possiede una propria volontà e un proprio modo di operare (o capacità di azione). Tuttavia la volontà umana di Cristo è pienamente conforme è contro il monotelismo (una forma camuffata di monofisismo rinascente) secondo il quale in Cristo vi sono due nature ma con una sola volontà e una sola capacità di operare.
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31/01/2009 18:21

Va detto che il concilio di Nicea non rispose solo all'eresia di Ario: «... i Padri conciliari non trascuravano di colpire gli altri errori passati: contro il dualismo gnostico-marcionita, ricordavano che Dio è il creatore sia del mondo materiale (visibile) sia del mondo spirituale (invisibile); contro il docetismo, affermavano che il Figlio, disceso dal cielo, non è rimasto puro spirito, ma realmente si è incarnato; contro l'adozionismo, aggiungevano che il medesimo non è semplicemente disceso su di un uomo, ma egli stesso si è fatto uomo; contro il patripassianismo, concludevano che il Figlio incarnato, non il Padre, ha patito sulla croce, prima di morire, risorgere e salire al cielo.» - Filippo Carcione, Le eresie, p. 106, Ed Paoline, 1992.

Dopo questi concili la dottrina biblica trinitaria trovò la sua formula classica nel cosiddetto Simbolo Atanasiano: «La fede cattolica è questa: che adoriamo un unico Dio nella Trinità … Padre, Figlio e Spirito Santo hanno una sola divinità, un’eguale gloria e costerna maestà …Tuttavia non sono tre dei, ma un unico Dio … La religione cattolica ci vieta di dire tre dei» - Denzinger-Schonmetzer, n. 75.

Questo simbolo è detto Atanasiano, ma: “…fu in realtà composto soltanto fra il 430 e il 542, e originariamente in latino e non in greco. L’autore è incerto. Il simbolo Atanasiano incominciò a far parte della liturgia fra la fine del sec. VII e il principio del sec. VIII.” - L’Enciclopedia, vol. 2 p. 336, La Biblioteca di Repubblica.

Fino ai giorni nostri la dottrina trinitaria è rimasta immutata.

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31/01/2009 18:21

Analisi delle obiezioni anti-trinitarie riportate nell’opuscolo dei Testimoni di Geova “Dovreste credere nella Trinità?”


  • Legenda

    TdG = Testimoni di Geova
    Torre di Guardia o società Torre di Guardia = essa è il "cuore" dell’organizzazione dei TdG, rappresenta la "fonte divina" della loro dottrina
    DCT = opuscolo dei TdG "Dovreste credere nella Trinità?"
    R = analisi e risposta alle affermazioni fatte nell'opuscolo dei TdG.
    Le citazioni dall'opuscolo sono numerate.



    1) Dovreste crederci?
    CREDETE nella Trinità? La maggioranza di coloro che aderiscono alla cristianità ci crede. Dopo tutto, essa costituisce da secoli la dottrina centrale delle chiese.

    Tenendo conto di questo, si potrebbe pensare che su questa dottrina non vi siano dubbi. Ma ce ne sono, e ultimamente anche alcuni dei suoi sostenitori hanno riacceso la controversia.

    Perché mai un argomento come questo dovrebbe essere di particolare interesse? Perché Gesù stesso disse: “Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo”. Perciò il nostro futuro eterno dipende dal conoscere la vera natura di Dio, il che significa andare alla radice della controversia trinitaria. Perché dunque non esaminarla personalmente? - Giovanni 17:3, La Sacra Bibbia (cattolica), a cura della Conferenza Episcopale Italiana (CEI). DCT p.3.

    R. Molti commentatori biblici affermano che la frase "l’unico vero Dio" è una definizione contro gli idoli e i falsi dei; si veda anche 1 Giovanni 5:20-21: "E noi siamo nel vero Dio e nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna. Figlioli, guardatevi dai falsi dei!". Invito i TdG ad esaminare Efesini 4:5-6, dove si dice che c'è un solo Dio ed un solo Signore. Se "un solo Dio" esclude Gesù dall'essere Dio, poi "un solo Signore" esclude Dio dall'essere Signore. Ora, noi sappiamo che essi condividono queste stesse caratteristiche, Geova non solo è chiamato il Solo vero Dio (Giov. 17:3), ma il "Solo Salvatore" (Is. 43:11; 45:21; Osea 13:4; Giuda 25) e il "Solo Re" (Zacc. 14:9). Se Giov 17:3 esclude Gesù dall'essere "Vero Dio", allora Gesù è anche escluso dall'essere un Salvatore o un Re. Infine di Gesù è detto che è "la vera luce" (Giov. 1:9) e che Dio "è luce" (1 Giov. 1:5). Domanda: se Gesù è un dio ma non è Vero Dio, che tipo di dio è Gesù? Inoltre, se Dio è luce ma non è vera luce, che tipo di luce è Dio?

    2) I sostenitori della Trinità dicono che essa si fonda non solo sulla tradizione religiosa ma anche sulla Bibbia. Quelli che negano la Trinità affermano che non è un insegnamento biblico, e addirittura una fonte storica dichiara: “Le origini [della Trinità] sono interamente pagane”. - Arthur Weigall, The Paganism in Our Christianity, Londra 1928, p. 197. DCT p.3.
    R. I cristiani non fondano affatto la Trinità sulla tradizione. Essi rifiutano tutti i credi di origine umana, attenendosi al concetto di Trinità come viene riportato nella Bibbia. Il libro citato dai Testimoni di Geova afferma che tutto il cristianesimo, e quindi non solo la Trinità, è d’origine pagana!Ritorneremo ad ogni modo su questo autore più avanti.

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    3) Come viene spiegata la Trinità?
    La dottrina della Trinità insegna quindi l’esistenza di “un Dio in tre Persone”, ciascuna delle quali senza principio, eterna, onnipotente, né maggiore né minore delle altre. È un concetto difficile da afferrare? Molti che sinceramente ci credono lo trovano nebuloso, contrario ai normali criteri logici, diverso da tutto ciò che conoscono per esperienza. Com’è possibile, chiedono, che il Padre sia Dio, che Gesù sia Dio e che lo spirito santo sia Dio e che nello stesso tempo non ci siano tre dèi ma un solo Dio?

    “Oltre la comprensione della ragione umana”

    QUESTA confusione è molto diffusa. Un’enciclopedia osserva che la dottrina della Trinità è qualcosa che va “oltre la comprensione della ragione umana”. - The Encyclopedia Americana, New York 1977, vol. 27, p. 116. DCT pp. 3-4.

    R. Chiediamo agli stessi TdG di dare una risposta ed una spiegazione alle domande riportate nel loro libro Ragioniamo facendo uso delle Scritture, pp. 107-108 (il grassetto è mio):

    Dio ha avuto un principio?
    Sal. 90:2: “Prima che i monti stessi nascessero, o che tu generassi come con dolori di parto la terra e il paese produttivo, sì, da tempo indefinito fino a tempo indefinito tu sei Dio”.

    È ragionevole questo? La nostra mente non può comprenderlo appieno. Ma questa non è una valida ragione per non crederci. Esempi: (1) Il tempo. Nessuno può additare un certo istante come l’inizio del tempo. Ed è un fatto che sebbene la nostra vita termini, il tempo non cessa. Non rifiutiamo il concetto del tempo solo perché ci sono aspetti che non comprendiamo pienamente. Anzi, regoliamo la nostra vita in base ad esso. (2) Lo spazio. Gli astronomi non trovano l’inizio o la fine dello spazio. Più a fondo scrutano l’universo, più spazio trovano. Non respingono ciò che l’evidenza dei fatti indica; molti pensano che lo spazio sia infinito. Lo stesso principio vale per l’esistenza di Dio.

    Altri esempi: (1) Gli astronomi dicono che il calore del sole, nel suo nucleo, sia di 15.000.000 di gradi centigradi. Respingiamo quest’idea perché non siamo pienamente capaci di comprendere cosa significhi un calore così intenso? (2) Affermano che le dimensioni della Via Lattea sono tali che un raggio di luce, viaggiando a una velocità di circa 300.000 km al secondo, impiegherebbe 100.000 anni per attraversarla. La nostra mente riesce davvero a comprendere cosa rappresenti una tale distanza? Eppure l’accettiamo perché ha il sostegno dell’evidenza scientifica.

    Cos’è più ragionevole, che l’universo sia opera di un Creatore vivente e intelligente, o che si sia formato per puro caso dalla materia inanimata senza alcuna guida intelligente? Alcuni optano per quest’ultima ipotesi perché altrimenti dovrebbero ammettere l’esistenza di un Creatore le cui qualità non sono pienamente in grado di comprendere. Ma è risaputo che gli scienziati non comprendono pienamente il funzionamento dei geni che, dall’interno delle cellule viventi, ne determinano le modalità di sviluppo. Né capiscono esattamente come funzioni il cervello umano. Ma chi negherebbe che queste cose esistono? Dovremmo davvero aspettarci di capire tutto sul conto di una Persona così grande da essere stata in grado di portare all’esistenza l’universo, con la sua complessa struttura e le sue dimensioni stupefacenti?

    In sintesi: dovremmo rifiutare la Trinità perché è difficile da capire, ma accettare Geova anche se è difficile da capire. Non c'è che dire, un classico esempio di due pesi e due misure, tipico della Torre di Guardia.

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    4) Un dizionario teologico dice quindi: “In cosa consista con precisione la dottrina, o meglio, esattamente come debba essere spiegata, è qualcosa su cui non c’è accordo fra i trinitari stessi”. - Lyman Abbott, A Dictionary of Religious Knowledge, New York 1875, p. 944. DCT p.4.
    R. Poche righe più avanti l'autore dice: «Non è possibile per l’intelletto umano comprendere pienamente la natura divina». Lyman non solo sta parlando del Trinità, ma della natura di Dio in generale! Possono forse i TdG capire la natura di Dio? Non credo. Ma quello che è peggio è che Lyman respinge l'intero cristianesimo, non solo la Trinità! In "What Christianity Means to me, A spiritual autobiography" (1922), Lyman dichiara di non accettare le organizzazioni religiose, il battesimo, la cena del Signore e altro ancora. Mi sembra alquanto disonesto da parte dei TdG citare un autore che rifiuta la Trinità nonostante non accetti anche le loro dottrine!

    5) Possiamo dunque comprendere perché un’enciclopedia cattolica dica: “Nei seminari cattolici sono pochi gli insegnanti di teologia trinitaria che prima o poi non si sono sentiti chiedere: ‘Ma come si fa a predicare la Trinità?’ E se da un lato la domanda è sintomatica di confusione da parte degli studenti, dall’altro è forse altrettanto sintomatica di un’analoga confusione da parte dei docenti”. - New Catholic Encyclopedia, Washington 1967, vol. XIV, p. 304. DCT p.4.
    R. Vediamo come continua la citazione:«Se "la Trinità" qui si intende la teologia Trinitaria, la migliore risposta sarebbe quella di non predicarla a tutti... Se "la Trinità", comunque, vuole dire come spesso si intende, dottrina Trinitaria, particolarmente il dogma fondamentale "un Dio in tre Persone", quello che dovrebbe essere detto in risposta non è stato sempre troppo chiaro. L'articolazione del 4° secolo del mistero triadico è implicitamente presente nella parola di Dio, da allora è parte del credo cristiano. D'altra parte non è, come già visto, direttamente e immediatamente parola di Dio. Ad oggi, si riconosce sempre più un uso diretto e immediato della parola di Dio, le citazioni Bibliche che parlano di lui dovrebbero essere il cuore e sostanza della comunicazione sia nelle prediche che nella catechesi. Fino ad un certo punto, essa è stata il contenitore. Anche nel manuale di quel pastore famoso del 16° secolo, il Catechismo del Consiglio di Trento in riferimento all’introduzione, aveva abbellito il suo concetto del dogma e il dogma stesso, orientando la presentazione del mistero Trinitario con una ricchezza di citazioni scritturali. ... portandola direttamente ed immediatamente sulla rivelazione Biblica e posticipando esplicitamente qualsiasi considerazione sul dogma solo alla fine». - New Catholic Encyclopedia, Washington 1967, vol. XIV, p. 304. Per completezza di informazione volevo precisare che fu nel 1566 che venne pubblicato il "Catechismo del Concilio di Trento ai parroci" (Catechismus ex dcreto concilii tridentini ad parochos). Il titolo stesso mette in luce la sua caratteristica principale: esso non è rivolto ai semplici fedeli, ma è affidato i parroci, affinché trovassero le linee guida attraverso le quali istruire i fedeli.

    La Torre di Guardia cerca quindi di ingannare il lettore; come si può capire la confusione non è sulla Trinità ma su come deve essere predicata tale dottrina. Ci viene detto che: 1) La teologia Trinitaria è sconsigliata nelle prediche; 2) La dottrina Trinitaria va presentata solo con concetti semplici; 3) Le citazioni bibliche dovrebbero essere il cuore e la sostanza delle prediche. Quindi per spiegare la Trinità si usi la Bibbia!
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    6) Il teologo cattolico Hans Küng osserva che la Trinità è una delle ragioni per cui le chiese non sono state in grado di fare veramente breccia fra le popolazioni non cristiane. Infatti dice: “Ai musulmani istruiti non appare assolutamente chiaro quello che finora non è mai apparso tale nemmeno agli ebrei . . . È evidente che le distinzioni, usate per la dottrina cristiana della Trinità, tra uno e tre non soddisfano un musulmano, che tutti questi concetti, provenienti dalle lingue siriaca, greca e latina, sono più adatti a confonderlo che a illuminarlo. Un gioco di parole e di concetti. . . . Perché voler aggiungere ancora qualcosa all’unità e unicità [di Dio] col rischio di annacquare o eliminare lo stesso concetto di unità e unicità?” - Cristianesimo e religioni universali, trad. di G. Moretto, Milano 1986, p. 141. DCT p.4.
    R. Come osserva Hans Küng la Trinità “è una delle ragioni” per cui la chiesa non ha fatto breccia fra le popolazioni non cristiane. A p. 142 del libro di Hans Küng è scritto: «…è di quel tempo [X secolo] la lunga lettera che un certo Hasan ibn Aiyub inviò al proprio fratello e nella quale egli, che era stato cristiano, si giustificava di essere diventato alla fine musulmano, dopo vent'anni di dubbi soprattutto a proposito della dottrina della Trinità e dell’Incarnazione...» (sottolineatura mia). Quindi anche l'Incarnazione, accettata dai TdG, risulta tra le “ragioni”. Se vogliamo c'è ne sono ben altre di ragioni, una fra tutte quella che Gesù non sia morto realmente: «“In verità noi abbiamo ucciso il Cristo”. Ma essi non uccisero Gesù, Figlio di Maria, l'Inviato di Dio, bensì un altro uomo reso simile a lui ai loro occhi. Quanti dubitano di ciò possono fare solo delle ipotesi, ma è certo che gli Ebrei non uccisero Gesù, il quale fu da Dio innalzato fino a Lui.» - Il Corano, sura 4:157-158 Ed. Polaris. Se ciò fosse vero il cristianesimo non avrebbe ragione di esistere, infatti Paolo scrisse “Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici... Ora, se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dai morti ? Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato ! Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana la vostra fede.” 1 Corinzi 15:3-5, 12-14. CEI.

    7) “Dio non è un Dio della confusione”

    COME è potuta nascere una dottrina così confusa? Un’enciclopedia cattolica dice: “Un dogma così misterioso presuppone una rivelazione divina”. (The Catholic Encyclopedia, cit., vol. XV, p. 47). DCT p.4.

    R. Subito dopo, l'articolo continua: «In quanto alla rivelazione, capire il vero senso delle parole di Dio all’uomo, se non viene accettata, il rigetto della dottrina segue come una conseguenza necessaria.» In altre parole, senza Dio che rivela la Trinità nella Bibbia con la divina rivelazione, non la capiremmo. Lo stesso articolo include una sezione intera in cui mostra dove la Trinità è rivelata nella Bibbia. Si noti che la fonte differenzia il "dogma della Trinità" e la "Trinità Biblica", un concetto che la Torre di Guardia spesso confonde.

    8) Nel loro dizionario teologico, Karl Rahner e Herbert Vorgrimler affermano: “La Trinità è un mistero . . . in senso stretto . . . , che non si potrebbe conoscere senza una rivelazione e che anche dopo la rivelazione non può diventare del tutto intelligibile”. - Theological Dictionary, New York 1965, p. 470.

    Pretendere però che proprio perché la Trinità è un mistero così impenetrabile debba aver avuto origine da una rivelazione divina crea un altro grosso problema. Perché? Perché la rivelazione divina non giustifica questo concetto di Dio, in quanto dichiara: “Dio non è un Dio della confusione”. - 1 Corinti 14:33, versione cattolica a cura di Bonaventura Mariani (Mar).

    Alla luce di questa dichiarazione, Dio avrebbe mai dato origine a una dottrina sul proprio conto la quale genera una confusione tale che nemmeno studiosi di ebraico, di greco e di latino riescono a spiegarla? DCT pp. 4-5.

    R. Questa è una citazione ingannevole. Chiaramente la fonte afferma che Dio rivelò la Trinità nella Bibbia, ma l'idea non era ancora del tutto chiara. Possiamo dire lo stesso di Geova, egli si rivelato nella Bibbia "e che anche dopo la rivelazione non può diventare del tutto intelligibile". Facciamo qualche esempio: Geova ha creato il mondo dal nulla, i TdG sanno come? Quando Geova fece incarnare l'arcangelo Michele nel corpo fisico di Gesù (cosa in cui credono solo loro), i TdG sanno forse dove è andata a finire la sua parte spirituale? Il fatto che Geova non spiega tutto questo significa che egli è un Dio di confusione? L'elenco di cose che la Torre di Guardia crede ma non sa spiegare è molto più lunga di quanto si possa pensare!

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    31/01/2009 18:23

    La Trinità
    Una dottrina da difendere
    di Francesco Pastore
    Seconda parte



    Analisi delle obiezioni anti-trinitarie riportate nell’opuscolo dei Testimoni di Geova “Dovreste credere nella Trinità?”

    Legenda

    TdG = Testimoni di Geova
    Torre di Guardia o società Torre di Guardia = essa è il "cuore" dell’organizzazione dei TdG, rappresenta la "fonte divina" della loro dottrina
    DCT = opuscolo dei TdG "Dovreste credere nella Trinità?"
    R = analisi e risposta alle affermazioni fatte nell'opuscolo dei TdG.
    Le citazioni dall'opuscolo sono numerate.



    Esame delle pagine da 5-7 dell'opuscolo "Trinità"

    9) È davvero un insegnamento biblico?
    “Trinità” nella Bibbia?

    UNA pubblicazione protestante ammette: “Il termine Trinità non si trova nella Bibbia . . . Non trovò formalmente posto nella teologia della chiesa fino al IV secolo”. (The Illustrated Bible Dictionary, Sydney e Auckland 1980, parte 3a, p. 1597) DCT p.5.

    R. Citando la stessa fonte: «Va ricordato che l'Antico Testamento è stato scritto prima che la rivelazione della dottrina della Trinità sia stata chiaramente data.». «...Il termine Trinità non si trova nella Bibbia . . . Non trovò formalmente posto nella teologia della chiesa fino al IV secolo. . . Sebbene la Scrittura non ci dà una dottrina formulata della Trinità, contiene tutti gli elementi da cui la teologia ha costruito la dottrina» (The Illustrated Bible Dictionary, Sydney e Auckland 1980, parte 3a, p. 1597). D'altronde anche parole come "teocrazia", "Testimoni di Geova", ecc. non sono presenti nella Bibbia!

    10) E un’autorità cattolica dice che la Trinità “non è . . . direttamente e immediatamente parola di Dio”. - New Catholic Encyclopedia, cit., vol. XIV, p. 304. DCT P. 5.
    R. La fonte, come abbiamo già visto in precedenza, sta parlando della dottrina trinitaria del 4° secolo non della divinità di Cristo e della personalità dello Spirito Santo. «L'articolazione del 4° secolo del mistero triadico è implicitamente presente nella parola di Dio, da allora è parte del credo cristiano. D'altra parte non è, come già visto, direttamente e immediatamente parola di Dio.» - New Catholic Encyclopedia, cit., vol. XIV, p. 304. In seguito afferma che il "mistero trinitario" può essere sostenuto da "una ricchezza di citazioni scritturali".

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    31/01/2009 18:23

    11) Un’altra enciclopedia cattolica osserva: “Nella Scrittura non c’è nessun termine col quale le Tre Persone Divine vengono indicate insieme. Il termine [trìas] (del quale il latino trinitas è una traduzione) si trova per la prima volta verso il 180 d.C. in Teofilo di Antiochia. . . . Poco tempo dopo compare in Tertulliano nella forma latina trinitas”. - The Catholic Encyclopedia, cit., vol. XV, p. 47.
    Di per sé questo però non dimostra che Tertulliano insegnasse la Trinità. DCT p.5.
    R. In questa citazione la Torre di Guardia ha omesso qualcosa di importante: «...Lui parla de "La Trinità di Dio [il Padre], la Sua Parola e la Sua Saggezza" ("Ad Autolico"., 11, 15 P. G., VI 1078). Il termine può, naturalmente, essere stato in uso prima del suo tempo. Poco tempo dopo compare in Tertulliano nella forma latina trinitas.» - The Catholic Encyclopedia, cit., vol. XV, p. 47. Dalla parte omessa dalla Torre di Guardia si capisce che Teofilo aveva ben chiaro cosa volesse intendere per trìas. Inoltre, la fonte non esclude che abbia acquisito la dottrina da altri, né che Tertulliano non l'abbia insegnata!

    12) Per esempio, dopo aver detto che certi termini di Tertulliano furono in seguito usati da altri per descrivere la Trinità, un’opera cattolica avverte: “Ma l’uso non dovrebbe portare a conclusioni affrettate, perché egli non applica questi termini alla teologia trinitaria”. - Michael O’Carroll, Trinitas - A Theological Encyclopedia of the Holy Trinity, Wilmington 1987, p. 208. DCT p. 5-6.
    R. Un altra citazione ingannevole. Qui si vuol far credere che Tertulliano non usò mai la parola trinitas in riferimento alla Trinità. «Il grande africano ha foggiato il termine latino della Trinità, e molte delle sue parole e frasi sono rimaste permanentemente in uso: le parole Trinitas e persona, Le formule ‘una sostanza in tre persone’, ‘Dio da Dio, luce da Luce’. Egli usa la parola substantia 400 volte, come egli usa consubstantialis e consubstantivus, Ma l’uso non dovrebbe portare a conclusioni affrettate, perché egli non applica questi termini alla teologia trinitaria.»- Michael O’Carroll, Trinitas - A Theological Encyclopedia of the Holy Trinity, Wilmington 1987, p. 208. Una lettura semplice dell’intera citazione prova che erano le parole, "substantia", "consubstantialis" ed "consubstantivus" che Tertulliano non ha mai applicato alla teologia trinitaria.

    13) La testimonianza delle Scritture Ebraiche
    ANCHE se la parola “Trinità” non si trova nella Bibbia, vi è almeno insegnato chiaramente il concetto di Trinità? Per esempio, cosa rivelano le Scritture Ebraiche (l’“Antico Testamento”)?

    Un’enciclopedia delle religioni ammette: “Oggi i teologi convengono che la Bibbia ebraica non contiene una dottrina della Trinità”. (The Encyclopedia of Religion, di Mircea Eliade, New York 1987, vol. 15, p. 54). DCT p.6.

    R. Eliade e i Trinitari ammettono che l'Antico Testamento non ha rivelato la Trinità, ma questo cosa significa? C’è un chiaro sviluppo della dottrina, cosa di cui utti gli studenti della Bibbia sono a conoscenza, che và dall'Antico al Nuovo Testamento. Per fare degli esempi, in nessun posto nel Antico Testamento troviamo le parole o tutte le indicazioni riguardo al battesimo, la cena del Signore, la seconda venuta di Cristo, che Gesù era l'agente della creazione, che il Messia sarebbe risorto dopo la morte, ecc.

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    31/01/2009 18:23

    14) E la già citata enciclopedia cattolica dice pure: “La dottrina della Santissima Trinità non è insegnata nel VT [Vecchio Testamento]”. - New Catholic Encyclopedia, vol. XIV, p. 306. DCT p. 6.
    R. E noi aggiungiamo: la cena del Signore, che Gesù era l'agente della creazione, ecc., come riportato nella paragrafo precedente.

    15) Similmente il gesuita Edmund Fortman ammette: “L’Antico Testamento ... non ci dice nulla - esplicitamente o implicitamente - di un Dio Trino, Padre, Figlio e Spirito Santo. ... Non c’è nessuna prova che alcuno scrittore sacro abbia anche solo sospettato l’esistenza di una [Trinità] all’interno della Divinità ... Anche vedere [nell’“Antico Testamento”] suggerimenti o prefigurazioni o ‘segni velati’ della trinità delle persone significa andare oltre le parole e l’intento degli scrittori sacri”. (Il corsivo è nostro). - The Triune God, Grand Rapids 1972, pp. xv, 8, 9. DCT p. 6.
    R. Edmund Fortman quando fa riferimento ad "alcun scrittore sacro", si riferisce agli scrittori dell’Antico Testamento non certamente a quelli del Nuovo. Infatti in seguito riporta: «Forse può dirsi che alcune di queste scritture circa la parola, la saggezza e lo spirito hanno fornito un clima in cui la pluralità presso la Divinità era concepibile agli Ebrei. Comunque, questi scrittori ci danno definitivamente le parole che il Nuovo Testamento usa esprimere la Trinità di persone, il Padre, il Figlio, la Parola, la Saggezza, lo Spirito. E la loro maniera di capire queste parole ci aiuta a vedere come la rivelazione di Dio nel Nuovo Testamento va oltre la rivelazione di Dio nel Vecchio Testamento.» - The Triune God, Grand Rapids 1972, pp. xv, 8, 9. In definitiva, Fortman dice che gli scrittori del Nuovo Testamento hanno comunque tratto uno spunto trinitario dal Vecchio Testamento.

    Un appunto: dove la Torre di Guardia riporta la parola "trinità" fra parentesi quadre, il testo originale riporta "paternità e filiazione". Sostituire "paternità e filiazione" con [Trinità] non significa certo utilizzare un termine equivalente od un sinonimo. Se le parole di Fortman vengono lette cosi come egli le ha scritte, si dovrebbe concludere che nelle Scritture Ebraiche non esiste alcun accenno, esplicito od implicito, non solo alla Trinità ma anche al fatto che Dio sia Padre e che Egli abbia un Figlio, anche nel senso in cui i TdG concepiscono tale "paternità e filiazione".

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    31/01/2009 18:24

    16) La testimonianza delle Scritture Greche
    EBBENE, almeno le Scritture Greche Cristiane (il “Nuovo Testamento”) parlano chiaramente di una Trinità? La succitata enciclopedia delle religioni dice: “I teologi convengono che nemmeno il Nuovo Testamento contiene un’esplicita dottrina della Trinità”. - The Encyclopedia of Religion, vol. 15, p. 54. DCT p. 6.

    R. La parola chiave qui è "esplicita". Anche la proibizione contro le trasfusioni di sangue o il 1914, data fondamentale per i TdG, non è contenuta nel Nuovo Testamento come dottrina "esplicita".

    17) Il gesuita Fortman afferma: “Gli scrittori del Nuovo Testamento . . . non ci danno una dottrina ufficiale o chiaramente espressa della Trinità, nessun esplicito insegnamento che in un unico Dio ci siano tre persone divine coeguali. . . . In nessun luogo troviamo una dottrina trinitaria sull’esistenza di tre distinte persone divine all’interno della stessa Divinità”. - The Triune God, cit., pp. xv, xvi, 16. DCT p. 6.
    R. La Torre di Guardia continua a confondere, come già visto prima, il concetto del "dogma della Trinità" con gli elementi della "Trinità Biblica". Ma andiamo a vedere cosa ci dicono le parole omesse dai puntini sospensivi : «Gli scrittori del Nuovo testamento insieme ci dicono che c'è soltanto un Dio, il creatore il signore dell'universo, che è il Padre di Gesù. Chiamano Gesù il Figlio di Dio, il Messia, il Signore, il Salvatore, la Parola, la Saggezza. Gli assegnano le funzioni divine della creazione, della salvezza, del giudizio. Qualche volta lo chiamano Dio esplicitamente. Non parlano pienamente e chiaramente dello Santo Spirito come fanno col Figlio, ma a volte lo coordinano col Padre ed il Figlio e lo mettono allo stesso livello loro per quanto riguarda la divinità e la personalità. Ci danno nelle loro scritture un triadico fondamento ed una triadica formula. Non parlano nei termini astratti di natura, sostanza, persona, relazione, circumincessio, missione, ma presentano nelle loro maniere le idee che sono dietro questi termini. Loro non ci danno una dottrina ufficiale o chiaramente espressa della Trinità, nessun esplicito insegnamento che in un unico Dio ci siano tre persone divine coeguali. Ma ci danno un trinitarismo elementare, i dati da cui la dottrina convenzionale del Dio trino può essere formulata.» - The Triune God, cit., pp. xv, xvi, 16.

    18) Un’autorevole enciclopedia afferma: “Né la parola Trinità né l’esplicita dottrina compaiono nel Nuovo Testamento”. - The New Encyclopædia Britannica, Chicago 1985, Micropædia, vol. 11, p. 928. DCT p. 6.
    R. Anche qui la parola chiave è "esplicita", infatti lo stesso articolo più avanti afferma: «In tal modo, il Nuovo Testamento stabilì le fondamenta per la dottrina della Trinità. La dottrina si sviluppò a poco a poco nel corso di diversi secoli e attraverso molte dispute». C'era quindi, come abbiamo ribadito più volte, il concetto base della Trinità, che è stato poi sviluppato fino al 4° secolo quando fu formulato il dogma col concilio di Nicea.

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    31/01/2009 18:24

    19) In un libro di Bernhard Lohse si legge: “Per quanto riguarda il Nuovo Testamento, non vi si trova un’effettiva dottrina della Trinità”. - A Short History of Christian Doctrine, Filadelfia 1966, p. 38. DCT p. 6.
    R. Citiamo la fonte in modo più ampio: «Primo, è importante notare che la dottrina della Trinità non risale a fonti non cristiane [pagane], Come a volta è stato supposto in passato. Non sono mancati tentativi di trovare la forma iniziale della dottrina della Trinità in Platone, nell'Induismo, o nel Parsismo. Tutti questi tentativi possono essere oggi considerati vani. C’è un'altra domanda, naturalmente, e se o no la chiesa, nello sviluppare la dottrina della trinità, ha fatta ricorso a determinate forme di pensiero già presenti nell'ambiente filosofico e religioso, affinché, con l'aiuto di questi, ha potuto dare alla propria fede una chiara espressione intellettuale. A questa domanda in definitiva si deve dare una risposta affermativa. In particolari casi l'appropriazione di questo o quel concetto può essere spesso provato. Sfortunatamente, comunque, è vero che specialmente in riferimento agli inizi della dottrina della Trinità c'è ancora molta incertezza. In quest’ambito la chiarezza finale non è stata ancora raggiunta. Per quanto riguarda il Nuovo Testamento, non vi si trova un’effettiva dottrina della Trinità. Ciò non significa molto, comunque, generalmente parlando il Nuovo Testamento è meno intento a esporre certe dottrine che nel proclamare il regno di Dio, un regno nel quale primeggia con la persona di Gesù Cristo. Allo tempo stesso, comunque, ci sono nel Nuovo Testamento i rudimenti di un concetto di Dio che era suscettibile di ulteriori sviluppi e chiarificazioni, lungo le linee dottrinali ... Parlando in primo luogo della persona di Gesù Cristo... In altri passaggi del Nuovo Testamento l’attributo "Dio" è senza dubbio applicato a Cristo. Con queste affermazioni, che per il monoteismo ebreo erano assolutamente offensive, i cristiani hanno espresso la loro fede che non era solamente un essere divino che hanno incontrato in Gesù Cristo, ma egli stesso Dio, e che a causa di questo, la sua venuta, soprattutto la sua croce e la sua risurrezione, hanno avuto un significato per il mondo intero.» - A Short History of Christian Doctrine, Filadelfia 1966, p. 38.

    Come si può notare Lohse contraddice in modo netto la veduta della Torre di Guardia, cioè che la Trinità sia una dottrina acquisita di pagani e che se nel Nuovo testamento non vi si trova un’effettiva dottrina della Trinità, questo non è rilevante. Infatti in esso ci sono i rudimenti di un concetto di Dio che giustifica il conseguente sviluppo della dottrina della Trinità.

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    31/01/2009 18:25

    20) Sullo stesso tono un dizionario teologico dice: “Il NT [Nuovo Testamento] non contiene la dottrina della Trinità pienamente elaborata. ‘Nella Bibbia manca l’esplicita dichiarazione che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo siano della stessa essenza’ [dice il teologo protestante Karl Barth]”. - The New International Dictionary of New Testament Theology, di C. Brown, Grand Rapids 1976, vol. 2, p. 84. DCT p. 6.
    R. Siamo al solito discorso sulla "dottrina pienamente elaborata", sull’"esplicita dichiarazione", ecc. si veda riposte precedenti.

    21) Un docente della Yale University, E. Washburn Hopkins, ebbe a dire: “A Gesù e a Paolo la dottrina della trinità era evidentemente sconosciuta; comunque sia, non ne parlano”. - Origin and Evolution of Religion, New Haven 1923, p. 336. DCT p. 6.
    R. Ancora una volta ampliamo la citazione per avere una maggiore comprensione: «L'inizio della dottrina della Trinità appare già in Giovanni (C. 100). A Gesù e a Paolo la dottrina della trinità era evidentemente sconosciuta; comunque sia, non ne parlano.» - Origin and Evolution of Religion, New Haven 1923, p. 336.

    In Giovanni appare l'inizio della dottrina Trinitaria, ma a Gesù e Paolo risulta sconosciuta. Questa sarebbe una contraddizione per un cristiano, ma non per un denigratore della Bibbia! Nella stessa opera si legge: «Il cristianesimo, sebbene sia costruito sulla roccia di Pietro, utilizzò per la costruzione della sua chiesa molto materiale pagano, parte venne filtrato attraverso fonti ebree e parte fu ereditato da culti Greci e mediterranei. Il battesimo, il digiuno, la purificazione, la vigilia, la speranza dell’immortalità e la risurrezione, le cure miracolose, l'acqua che diventata vino, tutto questo era pre-cristiano.» (Origin and Evolution of Religion, E. W. Hopkins, Ch 20, The Christian Trinity).

    In un altra sua opera l'autore afferma: «Come Budda è stato rappresentato nel mito del sole, così Gesù Cristo è stato spiegato come verità cosmica in forma leggendaria, un Gilgamesh o altro eroe divino. La saggezza di Buddha è stata riferita a Zoroastro e a Mose; quello di Gesù a Seneca ed Epitteto. In fine, la vita, le tentazione, i miracoli, le parabole ed anche i discepoli di Gesù sono stati presi direttamente dal Buddismo.» ... «A questo punto alcuni studiosi sostengono che c'è stata la fusione con la più antica storia della risurrezione che molto prima del giorno di Gesù aveva affascinato l'oriente. Come per il contatto a posteriori con il culto di Mitra, non è possibile affermare definitivamente se questa religione è stata presa in prestito da quella precedente.» [Ma l'autore la sostiene come una chiara possibilità]) (History of Religions, 1918, E. Washburn Hopkins, Professor of Sanskrit and comparative Philology, p 552, 556). Non c'è che dire, davvero un ottimo studioso!

    22) Lo storico Arthur Weigall osserva: “Gesù Cristo non menzionò mai un fenomeno del genere, e la parola ‘Trinità’ non compare affatto nel Nuovo Testamento. Questa idea fu adottata dalla Chiesa solo tre secoli dopo la morte di nostro Signore”. - The Paganism in Our Christianity, cit., p. 197.
    Perciò né i 39 libri delle Scritture Ebraiche né i 27 libri canonici ispirati delle Scritture Greche Cristiane insegnano chiaramente la Trinità. DCT p. 6.

    R. Lasciamo stare la presenza o meno della parola "Trinità" nella Bibbia di cui ampliamente abbiamo trattato in precedenza. Quello che più incredibilmente colpisce è la scelta degli studiosi per avvalorare la loro tesi contro la Trinità. Quest'ultimo autore ne è un esempio emblematico; infatti esso invalida tutto il cristianesimo! Riporto un elenco di alcune considerazioni tratte dal suo libro:

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    31/01/2009 18:25

    I Dodici Discepoli sono derivati dallo Zodiaco: p. 20-21.
    I 27 libri del Nuovo Testamento non sono validi: p. 33-34.
    Il nome di Maria è di origine pagana: p. 37-38.
    La nascita da una vergine è di origine pagana: pp. 40, 45, 60.
    La prima parte della vita di Gesù è totalmente ignota: p. 47-48.
    Gesù nato in una stalla e avvolto in fasce è di origine pagana: p. 50-52.
    I miracoli di Gesù sono di origine pagana: p. 58-60.
    I 40 giorni di Gesù nel deserto e le tentazioni sono di origine pagana: p. 61-63.
    Il terremoto dopo la morte in croce di Gesù è falso: p. 63.
    Il Gesù crocifisso quale sacrificio umano ebreo è di origine pagana: pp. 70-71, 79.
    Gesù trafitto al fianco è di origine pagana: pp. 86-87.
    Gesù non morì realmente, i due angeli erano solamente uomini: pp. 97-99.
    Ascensione è di origine pagana: p. 104-105.
    Gesù che soffre per salvarci è di origine pagana: p. 111.
    Gesù che discende l'Ade è di origine pagana: p. 118-119.
    Gesù "appeso su un albero" è di origine pagana: p. 124-125.
    Gesù "Roccia della salvezza" è di origine pagana: p. 137-138.
    Gesù "l'Agnello ucciso di Dio" è di origine pagana: pp. 139-140.
    "Lavato nel Sangue dell'agnello" è di origine pagana: p. 140.
    Il Battesimo e la Cena del Signore sono entrambi di origine pagana: pp. 142.
    La frase "i soldato di Cristo" è di origine pagana: p. 142-143.
    Gesù come "il Pastore" è di origine pagana: p. 144.
    La Cena del Signore è di origine pagana" pp. 155-156.
    L'idea dell’"espiazione col sangue per i peccati" è di origine pagana: pp. 163, 169-170.
    Gesù "Generato da Dio" è di origine pagana: p. 182-184.
    La Parola incarnata di Giov: 1:1 è di origine pagana, l’"angelo pre-esistente" è un concetto del IV secolo: pp. 186-189.
    Il Trinità è di origine pagana: p 197-198.
    Sabato ebreo e la domenica quale "giorno del Signore" entrambi sono di origine pagana: pp. 145, 228-231.
    La conclusione dell'intero libro: quasi tutto il cristianesimo è di origine pagana! p. 264.

    Fa sorridere il fatto che dopo la citazione di Weigall, la Torre di Guardia scriva che anche i "27 libri canonici ispirati delle Scritture Greche Cristiane non insegnano chiaramente la Trinità", mentre l'autore giusto appunto citato, dichiari nella sua opera la non validità dei 27 libri canonici. Ciò dimostra che la Torre di Guardia deve pescare nel torbido per trovare qualcuno che avvalori la propria tesi.

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    31/01/2009 18:25

    23) Insegnata dai primi cristiani?
    I PRIMI cristiani insegnavano la Trinità? Si notino i seguenti commenti di storici e teologi a questo riguardo.

    “Il cristianesimo primitivo non aveva un’esplicita dottrina della Trinità come quella che fu in seguito elaborata nei Simboli”. - The New International Dictionary of New Testament Theology, cit., vol. 2, p. 84. DCT p. 6.

    R. Siamo d'accordo che l’“esplicita dottrina della Trinità ... fu in seguito elaborata nei Simboli”.

    24) “All’inizio, comunque, i primi cristiani non pensavano di applicare il concetto [della Trinità] alla loro propria fede. Rendevano devozione a Dio Padre e a Gesù Cristo, il Figlio di Dio, e riconoscevano lo . . . Spirito Santo; ma nessuno pensava che i tre formassero una vera e propria Trinità, tre persone coeguali in Uno”. - The Paganism in Our Christianity, cit., p. 198. DCT p. 6.
    R. Di nuovo una citazione di Weigall. Questo autore è un denigratore dell’intero cristianesimo, non intendiamo aggiungere più di quanto già detto in precedenza; non sembra però dello stesso avviso la Torre di Guardia.

    25) “Da principio la fede cristiana non era trinitaria . . . Non lo era in epoca apostolica e subapostolica, come si desume dal NT [Nuovo Testamento] e da altri scritti dei primi cristiani”. - Encyclopædia of Religion and Ethics, di James Hastings, New York 1922, vol. XII, p. 461. DCT p. 6-7.
    R. Riportiamo l'intera citazione: «Da principio la fede cristiana non era trinitaria nel senso strettamente ontologico. Non lo era in epoca apostolica e subapostolica, come si desume dal NT [Nuovo Testamento] e da altri scritti dei primi cristiani. Né era così anche all’epoca degli apologisti cristiani. Ed anche Tertulliano, che fondò la nomenclatura della dottrina ortodossa, seppe poco della Trinità ontologica come gli apologisti. Sua tuttavia è l’economica o la concezione relativa alla teologia Paolina e Giovannea.» - Encyclopædia of Religion and Ethics, di James Hastings, New York 1922, vol. XII, p. 461.

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    31/01/2009 18:26

    Hastings sta dicendo quello che qualsiasi trinitario informato direbbe, vale a dire che la parola Trinità viene usata in due sensi:

    Trinità economica: è quando nella Bibbia troviamo un affermazione della divinità di Gesù e la personalità dello Spirito Santo combinata con una veduta monoteistica di Dio. La semplice attestazione della triplicità di Dio, vista al Battesimo di Gesù, è Trinità economica.

    Trinità ontologica: la Trinità sviluppata o come omette la Torre di Guardia "strettamente ontologica", è la spiegazione teologica di come una visione monoteistica di Dio può essere triplice. Questa seconda definizione di Trinità spiega come questa unione funzioni e va ben oltre una semplice affermazione di triplicità del Dio monoteistico.

    È quindi la seconda definizione di Trinità, cioè quella ontologica, che non è presente nella Bibbia.

    26) “Prima della fine del IV secolo la formula ‘un Dio in tre persone’ non era solidamente attestata, e certo non era stata completamente assimilata dalla vita cristiana e dalla sua professione di fede. . . . Fra i Padri Apostolici, non c’è stato nulla che si avvicinasse sia pure remotamente a una tale mentalità o veduta”. - New Catholic Encyclopedia, cit., vol. XIV, p. 299. DCT p. 7.
    R. La Torre di Guardia inganna intenzionalmente il lettore mescolando assieme vari elementi: il dogma trinitario, il trinitarismo elementare e la rivelazione primitiva. Tutti i trinitari ammettono che la Trinità come definita nel IV secolo non è nella Bibbia; tutti i trinitari credono che la Bibbia insegna chiaramente che ci sono tre persone nella Divinità e la piena divinità di Cristo. Noi siamo d'accordo inoltre con la Torre di Guardia, che "la formulazione" della Trinità come definita a Nicea non è nella Bibbia. La Bibbia però insegna chiaramente la piena divinità di Cristo e la personalità dello Spirito Santo.

    27) Giustino Martire, morto verso il 165 E.V., definiva il Gesù preumano un angelo creato, “diverso dall’Iddio che fece tutte le cose”. Diceva che Gesù era inferiore a Dio e che “non faceva mai nulla all’infuori di ciò che il Creatore . . . voleva che egli facesse e dicesse”. DCT p. 7.
    R. Voglio far notare, prima di esaminare cosa dicono i Padri Apostolici, che la Torre di Guardia non dice da quali opere sono state tratte le citazioni, si limita dicendo che sono state estrapolate dal libro “The church of the first Three Centuries” di Alvan Lamson, per di più risalente al 1860, difficile da reperire anche nelle biblioteche americane. Ma andiamo per ordine.

    Le frasi, “angelo creato” e “inferiore a Dio” non sono di Giustino ma della Torre di Guardia. Giustino non disse mai questo! Egli insegnò che Gesù era Dio, non un angelo creato. Giustino insegnò esplicitamente la divinità dell’increato Cristo e la personalità dello Spirito Santo. Inoltre disse che tutti e tre sarebbero stati adorati come Dio. Si veda quanto da lui scritto nella Prima Apologia, cap.6,2: «Lui veneriamo e adoriamo, e il Figlio che da Lui è venuto e che ci ha insegnato queste dottrine con l'esercito degli angeli buoni che Lo seguono e Lo imitano, e lo Spirito Profetico: li onoriamo in ragione e verità, trasmettendo con generosità quanto abbiamo imparato a chiunque voglia apprenderlo».

    Giustino identifica Gesù nell'“angelo” che appare in vari episodi del Antico Testamento, ad esempio Genesi capitoli 18; 19; 31:10-13; 32:25-31; 35:6-10; Esodo 3:2, dicendo però, nello stesso tempo, che quest'“angelo” era anche Dio. Inoltre un suo contemporaneo, Atenagora, un padre pre-niceno tenuto sapientemente da parte dalla Torre di Guardia, nella sua opera Supplica per i cristiani, risalente al 177 d.C.,, scrive: «Chi non resterebbe perplesso dopo aver sentito che vengono definiti atei coloro che riconoscono Dio Padre e Dio Figlio e lo Spirito Santo e che ne dimostrano la potenza nell'unità e la distinzione nell'ordine?» (cap. 10,5).

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    28) Ireneo, morto verso il 200 E.V., sosteneva che il Gesù preumano aveva un’esistenza separata da Dio ed era inferiore a lui. Spiegava che Gesù non era uguale al “solo vero Dio”, il quale regna “supremo su tutti e oltre al quale non c’è nessuno”. DCT p. 7.
    R. Ireneo era un studente di Policarpo che a sua volta era un discepolo dell’apostolo Giovanni. Quanto detto dalla Torre di Guardia su Ireneo non trova riscontro nei suoi scritti. Egli dice di credere in un «solo Dio e Padre Onnipotente». Con queste parole egli intende che in “Dio Onnipotente” erano immanenti il suo Logos e la sua Sapienza o Spirito. Ireneo infatti scrisse:

    «Non siamo dunque stati fatti dagli angeli né da essi plasmati - essi non avrebbero potuto farci a immagine di Dio - né da alcuna potenza diversa dal Verbo di Dio. Dio non aveva bisogno di costoro, per attuare ciò che aveva deliberato di fare, come non avesse mani: sono sempre a sua disposizione il Verbo e la Sapienza, (cioè) il Figlio e lo Spirito, mediante i quali opera tutte le cose con ogni libertà e indipendenza. Ad essi parla quando dice: “Facciamo l'uomo a immagine e somiglianza nostra” (Gen. 1,26).» - Contro le eresie IV, 20,1.

    «Il Figlio sempre coesistente al Padre, dall'inizio sempre rivela il Padre agli angeli, agli arcangeli, alle potenze e a tutti coloro cui Dio lo vuol rivelare.» - Contro le eresie II, 30, 9.

    «Ancora: che il nostro Salvatore non sarebbe stato semplice uomo e senza carne - senza carne sono gli angeli - lo profetò dicendo “Non un inviato o un angelo, ma lo stesso Signore ci salverà; perché li ama avrà pietà di loro e li libererà” (Is. 63,9). E che egli sarebbe stato vero uomo visibile, pur essendo il Verbo che è salvezza, lo dice ancora Isaia: “Ecco, città di Sion, i tuoi occhi vedranno la salvezza” (Is. 33,20).» - Contro le eresie III, 20, 4.

    «Fu, dunque, Dio a farsi uomo e il Signore in persona ci salvò, egli ci diede il segno della Vergine (Is. 7, 14).» - Contro le eresie III, 21, 1.



    29) Clemente Alessandrino, morto verso il 215 E.V., chiamava Dio “l’increato, imperituro e unico vero Dio”. Diceva che il Figlio “veniva dopo il solo onnipotente Padre”, ma non era uguale a lui. DCT p. 7.
    R. Clemente Alessandrino non ha mai insegnato che Gesù sia stato creato o sia stato la “prima creatura” di Dio. Ed ecco ciò che scrive Clemente nel Protrettico (Cap. 1: 6, 5): «Ma, proprio perché il Verbo era da principio (Ev. Io 1, 1) era ed è principio divino di tutte le cose…». 7, 1: «Il Verbo, cioè il Cristo, è dunque l’agente sia del nostro essere già passato - poiché egli era in Dio - sia del nostro benessere, ora è apparso agli uomini questo stesso Verbo, il solo che è insieme entrambe le cose: Dio e uomo, autore, per noi, di tutti i beni… Secondo l’ispirato apostolo del Signore “la grazia di Dio, fonte di salvezza, è apparsa a tutti gli uomini per insegnarci a rinnegare l’empietà e le bramosie mondane e a vivere con saggezza, giustizia e pietà in questo secolo nell’attesa della speranza beata e dell’apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore Gesù Cristo» (Ep. Tito 2, 11-13) … Verbo che era nel principio e preesisteva … (perché “il Verbo era presso Dio” Io 1, 1) … colui che in principio come creatore aveva dato la vita assieme alla creazione, apparso poi come maestro ci ha insegnato a ben vivere per farci infine procurare, come Dio, il vivere eterno». E ancora nel Protrettico (cap.10, 110,1): «Il Divino Verbo, il Dio veramente manifesto». In un altra sua opera, Il Pedagogo, scrive: «Il nostro pedagogo è simile a suo Padre Iddio di cui è Figlio: Dio puro in forma d’uomo, esecutore del volere paterno, Lògos Dio, Colui che è nel Padre, Colui che è alla destra del Padre, Dio anche con la forma umana» - Libro I, II, 4, 1.

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    31/01/2009 18:26

    30) Tertulliano, morto verso il 230 E.V., insegnava la supremazia di Dio, dicendo: “Il Padre è diverso dal Figlio (un altro), in quanto è maggiore; come colui che genera è diverso dal generato; colui che invia è diverso dall’inviato”. E aggiunse: “Ci fu un tempo in cui il Figlio non era. . . . Prima di tutte le cose, Dio era solo”. DCT p. 7.
    R. Ancora falsità dalla Torre di Guardia! Tertulliano espone la dottrina trinitaria tradizionale in termini che resteranno definitivi nella teologia cattolica; parla di unità di sostanza nella Trinità delle persone. Fu il primo a darci una vera dottrina nei termini e nei concetti. Nella sua opera Contro Prassea dice: «Ma Dio né cessa di essere, né può essere cosa d'altro. E la Parola è Dio, e "la Parola del Signore rimane per sempre" perseverando, naturalmente nella sua forma ... noi lo troviamo (Gesù Cristo) esplicitamente presentato Dio e uomo ... sotto ogni aspetto Figlio di Dio e figlio di uomo, senza dubbio e Dio e uomo secondo l'una e l'altra sostanza distinta nelle loro propria realtà, perché la Parola non è altro che Dio, e la carne non è altro che l'uomo.» (XXVII, 7, 10).

    «Perché prima di tutte le cose Dio era solo; Egli stesso era per sé il mondo, il luogo, il tutto. Era solo, perché, oltre a lui, null'altro vi era di estrinseco a lui. Ma neppure allora era solo, perché aveva con sé la Ragione che egli aveva in sé, la sua naturalmente. Perché Dio è razionale e la ragione è dapprima in lui; e così da lui derivano tutte le cose; la quale ragione è la sua stessa mente. Essa è ciò chi i Greci chiamano logos, il quale termine noi usiamo anche per indicare la "parola": e perciò i nostri sono già abituati a dire, con letterale traduzione, che "la parola esisteva al principio presso Dio"» (V, 2-3; la sottolineatura è mia).

    «...da tutte le scritture risulta sia l'evidenza sia la distinzione della Trinità...» (XI, 4).

    «Ti scandalizza il numero Trinità?», «del resto io, in ogni occasione, tengo ferma una sola sostanza in tre Persone connesse tra loro» (XII, 1-7).

    «Era infatti necessario che i Cristiani brillassero nel mondo come figli della luce, adorando e invocando un unico lume del mondo, Dio e Signore. Altrimenti se dalla conoscenza con la quale sappiamo che il nome di Dio e di Signore conviene al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo, invocassimo dèi e signori, noi avremmo spento le nostre lanterne, fatti meno coraggiosi anche di fronte al martirio, perché ci si offrirebbe in qualche modo la possibilità di sfuggire, giurando per dèi e signori, come fanno certi eretici che venerano più di un dio. Perciò io non dirò in nessun caso né "dèi" né "signori", ma seguirò l'apostolo: se il Padre e il Figlio devono essere invocati insieme, io chiamerò il Padre "Dio" e Gesù Cristo "Signore". Ma Il Cristo da solo lo potrò chiamare Dio, come fa lo stesso apostolo che dice: "Dai quali (padri) viene il Cristo, che è Dio su tutto, benedetto per sempre". Anche il raggio di sole quando è solo, lo chiamerò "sole"; ma quando dovrò nominare il sole, cui raggio appartiene, non chiamerò più "sole" il raggio. Perché in questo modo farei anche due soli. Tuttavia il sole ed il raggio li conterò come due oggetti e due forme di una sostanza sola e indivisa, allo stesso modo come Dio e la sua Parola, come il Padre e il Figlio.» (XII, 8-10).

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    31/01/2009 18:27

    31) Ippolito, morto verso il 235 E.V., diceva che Dio era “l’unico Dio, il primo e il Solo, il Fattore e Signore di tutto”, al quale “nulla è coevo [di uguale età] . . . Ma era Uno ed era solo; il quale, volendolo, portò all’esistenza ciò che prima non esisteva”, come il creato Gesù nella sua vita preumana. DCT p. 7.
    R. Ippolito scrisse nella sua opera Contro Noeto:

    «Dio, che era solo e niente aveva coesistente con lui, volle creare il mondo. Lo pensò, lo volle e con la parola lo fece, e subito è presente a in lui ciò che è fatto come egli ha voluto, che egli ha compiuto come ha voluto. A noi è sufficiente sapere soltanto che niente coesisteva con Dio, tranne se stesso. Ma egli, pur essendo solo, era molteplice: non era infatti privo di parola, di sapienza, di potenza, di volontà. Tutto era in lui ed egli era il tutto». «...ha generato il Logos, e questo Logos, che aveva dentro di sé invisibile, lo rende visibile al mondo creato» (X, 1-2, 4).

    «Se il Logos, che è Dio, è presso Dio, uno potrebbe obbiettare: Che dunque? affermare due dei? Non dirò due dei, ma uno solo: però due persone e, come terza economia, la grazia dello Spirito Santo.» (XIV, 2).

    32) Origene, morto verso il 250 E.V., diceva che “il Padre e il Figlio sono due sostanze . . . due rispetto alla loro essenza”, e che “in paragone col Padre, [il Figlio] è una luce molto piccola”. DCT p. 7.
    R. Origene dice proprio il contrario! Ma andiamo a verificare: «Cristo dunque è “Dio sopra tutte le cose”. Cosa sono “tutte le cose”? Senza dubbio quelle di cui abbiamo fatto menzione anche poco prima: “sopra i principati e potestà e virtù, e ogni nome che viene nominato non solo in questo secolo, ma anche in quello futuro”. Ma chi è sopra ogni cosa, non ha nessuno sopra di sé. Infatti Cristo non è dopo il Padre, ma nel Padre. Questa stessa realtà poi, la Sapienza di Dio l’ha fatta comprendere anche a proposito dello Spirito santo, dove dice: “lo Spirito del Signore ha riempito l’universo e colui che tutto contiene ha conoscenza di ogni voce”. Se dunque il figlio è detto “Dio sopra tutte le cose”, e si ricorda che lo Spirito santo contiene tutte le cose è poi Dio il Padre “dal quale derivano tutte le cose”, è dimostrato in modo evidente che una è la natura e la sostanza della Trinità che è sopra tutte le cose» - Commento alla lettera ai Romani, vol. II, pag. 7-9, Marietti, 1986.

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