Tuttavia domina in Oriente una concezione dinamica delle cose, differente da quella ontologica medievale. Le realtà materiali per i greci « possono rivestirsi di tutte le proprietà secondo il volere del Creatore » (Origene, Contra Celsum 3, 41 GCS 1, p. 237) tramite la potenza dello Spirito Santo che le compenetra. Lo Spirito, ad esempio, come permea l'olio rendendolo qualcosa di sacro, di divino, così, dopo l'invocazione a lui rivolta, trasforma il pane nel corpo di Cristo:
Come il pane eucaristico dopo l'episclesi (o invocazione dello Spirito Santo) non è più semplice pane, bensì il corpo di Cristo, così anche questo santo profumo con l'episclesi non è più un semplice profumo comune, ma è il dono di Cristo, essendo divenuto, per la presenza dello Spirito Santo, un dono efficace della sua divinità (Cirillo di Gerusalemme, Catech. Myst. 3, 3 SC 126, p. 124).
Noi supplichiamo Dio, amante dell'uomo, di inviare lo Spirito Santo sui doni deposti, per fare del pane il corpo di Cristo e del vino il sangue di Cristo; poiché tutto ciò che lo Spirito tocca, viene santificato e trasformato (ivi, Catech. Myst. SC 126, p. 154).