LA CONVERSIONE DI SAULO

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Nella Bibbia viene descritta la dottrina della Trinità?

Ultimo Aggiornamento: 24/01/2015 16:31
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24/01/2015 16:31

la Bibbia viene descritta la dottrina della Trinità?
    



La Trinità è una dottrina affermata dalla Bibbia, anche se in essa non risulta menzionata la parola stessa Trinità.
La Bibbia insegna che, sebbene Dio sia uno, Egli esiste in tre Persone, chiamate Padre, Figlio, e Spirito Santo.
Esse non sono tre persone nel senso ordinario del termine; esse non sono tre individui, ma piuttosto tre modi o forme in cui esiste l'Essere divino.
Al tempo stesso, esse sono di tale natura da poter entrare fra di loro in rapporto: il Padre può parlare al Figlio e viceversa, ed entrambi possono inviare lo Spirito Santo.
Il vero mistero della Trinità consiste nel fatto che ciascuna persona possiede interamente l'essenza divina, e che questa non abbia esistenza al di fuori ed a parte dalle altre Persone.
I tre non sono subordinati l'un l'altro quanto ad essenza, sebbene possa essere affermato che, nell'ordine della Rivelazione, il Padre venga al primo posto, il Figlio al secondo, e lo Spirito Santo al terzo, ordine che è pure riflesso nella loro azione verso la creazione.

L' Antico Testamento contiene alcune indicazioni che suggeriscono come in Dio vi sia più che una Persona.
Dio parla di se stesso al plurale in Genesi 1:26 e Genesi 11:7; l'Angelo di Yahweh viene rappresentato come Persona divina in Genesi 16:7-13, Genesi 18:1-21 e Genesi 19:1-22.
Dello Spirito si parla come Persona distinta in Isaia 48:16 e Isaia 63:10.
In oltre vi sono alcuni brani in cui il Messia parla e menziona due altre persone in Isaia 48:16, Isaia 61:1 e Isaia 63:9-10.
A causa del carattere progressivo della Rivelazione, è il Nuovo Testamento a contenerne una più chiara prova della Trinità.
La prova più forte si trova nel processo della Redenzione: il Padre manda il Figlio nel mondo, ed il Figlio manda lo Spirito Santo.
In oltre, vi sono diversi brani in cui sono espressamente menzionate le tre Persone, come nel Grande Mandato in Matteo 28:19 e nella Benedizione apostolica in 2 Corinzi 13:14 (vedi anche in Luca 3:21-22, Luca 1:35, 1 Corinzi 12:4-6 e 1 Pietro 1:2).

1) Il Padre. 
L'appellativo "Padre" è applicato frequentemente nella Scrittura al Dio trino, come il Creatore di ogni cosa (1 Corinzi 8:6, Ebrei 12:9 e Giacomo 1:17); come il Padre di Israele (Deuteronomio 32:6, Isaia 63:16); come il Padre dei credenti (Matteo 5:45, Matteo 6:6-14, Romani 8:15).
In senso più profondo, però, è applicato alla prima Persona della Trinità, per esprimere il Suo rapporto con la seconda Persona (Giovanni 1:14-18, Giovanni 8:54, Giovanni 14:12-13). 
Questa è la paternità originale da cui ogni paternità terrena non è che un debole riflesso. 
Il carattere distintivo del Padre è che Egli da ogni eternità genera il Figlio.
Le opere che gli sono comunemente attribuite sono quelle di progettare l'opera di Redenzione, Creazione e Provvidenza, come pure rappresentare la Trinità nel Consiglio della Redenzione.

2) Il Figlio.
La seconda persona della Trinità è chiamata "Figlio", o " Figlio di Dio". 
Egli porta però questo nome non solo come l'Unigenito del Padre (Giovanni 1:14-18, Giovanni 3:16-18, Galati 4:4, Giovanni 1:49, Giovanni 11:27), e in virtù della sua speciale nascita attraverso l'opera dello Spirito Santo (Luca 1:32-35).
La Sua speciale caratteristica come seconda Persona della Trinità è che Egli venga eternamente generato dal Padre (Salmi 2:7; Atti 13:33; Ebrei 1:5).
Mediante questa generazione eterna, il Padre è la causa dell'esistenza personale del Figlio nell'Essere divino.
Le opere che più particolarmente Gli sono attribuite sono quelle di mediazione; Egli media l'opera della creazione (Giovanni 1:3-10; Ebrei 1:2-3) e l'opera di redenzione (Efesini 1:3-14).

3) Lo Spirito Santo.
Non si può assolutamente dire che lo Spirito Santo sia la forza o la potenza impersonale del Padre o di Dio, o come una caratteristica insita in Dio stesso. 
La Bibbia ci descrive lo Spirito Santo come Persona (Giovanni 14:16-26; Giovanni 15:26; Giovanni 16:7-15; Romani 8:26).
Egli ha un'intelligenza (Giovanni 14:26), dei sentimenti (Isaia 63:10; Efesini 4:30), una volontà (Atti 16:7; 1 Corinzi 12:11); etc..
Le Sacre Scritture lo rappresentano mentre parla, investiga, testimonia, comanda, rivela, si sforza, consola, consiglia, guida, intercede...
In oltre lo si distingue chiaramente dal suo proprio potere in Luca 1:35; Luca 4:14; Atti 10:38; 1 Corinzi 2:4.
Le sue caratteristiche speciali sono nel fatto che Egli proceda e dal Padre e dal Figlio per ispirazione (Giovanni 15:26; Giovanni 16:7; Romani 8:9; Galati 4:6).
Si può dire in generale che Suo compito sia quello di portare a compimento sia la creazione che la redenzione (Genesi 1:3; Giobbe 26:13; Luca 1:35; Giovanni 3:34; 1 Corinzi 12:4-11; Efesini 2:22).


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